Corsa lenta o veloce? I pro e i contro

Quando l’estate supera la metà del mese di agosto e le temperature si fanno meno torride, chi è ancora in ferie, magari al rientro dalle vacanze, ha tempo ed energia per rimettersi in moto.
Che cosa c’è di più bello di una corsetta mattutina, quando le temperature sono più fresche e gli impegni di lavoro non sono ancora del tutto pressanti?
Ecco che allora gli sportivi, così come coloro che semplicemente vogliono tornare in forma prima di riprendere la quotidianità, si trovano a dover scegliere il tipo di sport da fare.
La corsa è certamente la più semplice e immediata delle scelte. Con il solo ausilio di un paio di scarpe adatte, si può fare sport in tutta tranquillità.
Quello che però alcune persone si chiedono è se sia meglio dedicarsi alla corsa veloce o a quella lenta e, in entrambe le discipline, quali siano i pro e i contro.
Corsa lenta o corsa veloce: i criteri della scelta
Correre non è semplicemente correre. Ci possono essere tipi di corsa diversa, ognuna con le proprie caratteristiche e i propri vantaggi. Chi è già un po’ esperto lo sa: sono molti i fattori che incidono sugli effetti della corsa e riguardano principalmente il soggetto.
Le condizioni fisiche di partenza, il grado di allenamento, la predisposizione genetica ad un tipo di attività, sono solo alcuni degli elementi di cui tenere conto, a cui si aggiungono la motivazione e gli obiettivi.
Per quale motivo si è scelto di correre? Un conto è se l’obiettivo è perdere peso, un altro se si intende “fare fiato” oppure tonificare i muscoli o fare pre-allenamento in funzione della ripresa di uno sport.
Infine, un altro fattore da valutare riguarda le condizioni climatiche: a che ora del giorno si correrà e a quali temperature?
Condizione fisica e grado di allenamento
Prima di decide come correre, va considerata la condizione fisica di partenza e il livello di allenamento. Chi è reduce da un periodo di inattività, ha qualche chilo in più o presenta problemi articolari, in particolare a ginocchia, anche o schiena, dovrebbe evitare sforzi eccessivi, partendo con un allenamento più soft.
La corsa lenta, o addirittura la camminata veloce nelle prime settimane, permette al corpo di abituarsi al movimento senza traumi, riducendo il rischio di infiammazioni e infortuni.
Al contrario, chi ha una buona base atletica, magari perché pratica regolarmente altri sport o ha corso in passato, può inserire anche tratti di corsa più intensa, purché ben calibrati sul proprio livello attuale.
In questi casi, alternare corsa lenta e veloce aiuta a migliorare la resistenza, la potenza muscolare e la capacità cardiovascolare, ma serve sempre un ascolto attento del proprio corpo: fiato corto, dolori articolari o affaticamento eccessivo sono segnali da non ignorare.
Per chi è già abituato ad allenarsi con costanza, la corsa veloce può diventare uno strumento utile per variare gli stimoli e ottenere progressi. Inserire sessioni di ripetute, sprint o allunghi aiuta a migliorare la soglia anaerobica, la capacità cardiaca e la velocità. Tuttavia, nei giorni di recupero attivo o come fase finale di un allenamento più intenso anche questi sportivi dovrebbero utilizzare la corsa lenta.
Obiettivi personali: dimagrimento, fiato, tono?
Il tipo di corsa da preferire può cambiare anche in base all’obiettivo. Poiché la corsa lenta e prolungata permette all’organismo di utilizzare in modo più efficiente le riserve di grasso come fonte energetica, chi corre per dimagrire può scegliere una andatura moderata per almeno 30-40 minuti. Si tratta di un’attività meno stressante per il corpo, che stimola il metabolismo senza creare un eccessivo carico fisico, e può essere svolta con costanza anche tutti i giorni.
Se invece si vuole migliorare la resistenza cardiovascolare o “fare fiato”, la corsa veloce a intervalli, come il fartlek, è particolarmente efficace. Alternare fasi di alta intensità e recupero attivo stimola il cuore e i polmoni, aumentando la capacità aerobica e la tolleranza allo sforzo. Questi allenamenti, però, richiedono maggiore preparazione e vanno inseriti con attenzione nel programma settimanale.
Infine, chi corre per tonificare o per allenarsi per un altro sport può trarre beneficio da entrambi i tipi di corsa. L’alternanza tra lentezza e intensità aiuta a coinvolgere gruppi muscolari diversi, migliora il controllo motorio e contribuisce a modellare la silhouette in modo equilibrato. Tutto ciò andrebbe comunque sempre discusso con il proprio preparatore atletico per ottenere il massimo beneficio e minimizzare i rischi.
Temperature e orari: quando correre e con quale ritmo
Tra gli aspetti ancora da valutare c’è quello che riguarda la temperatura esterna e gli orari in cui si fa sport. Correre con il caldo può mettere a dura prova il corpo: l’affaticamento aumenta, la termoregolazione diventa meno efficace e il rischio di disidratazione si alza. In estate, quindi, la scelta tra corsa lenta e corsa veloce va fatta anche in funzione delle condizioni climatiche, non solo degli obiettivi personali.
Una alternativa interessante è rappresentata dalla corsa breve ma intensa. Allenarsi su distanze ridotte e a ritmo sostenuto consente di ridurre il tempo di esposizione al caldo, stimolando comunque le capacità cardiovascolari e muscolari. Questi allenamenti richiedono però un buon livello di preparazione e vanno programmati lasciando il giusto tempo di recupero tra una sessione e l’altra.
Chi preferisce una corsa più lunga e lenta, magari per lavorare sul dimagrimento o sulla resistenza di base, può continuare a farlo anche d’estate, ma con alcune precauzioni: scegliere le ore più fresche, idratarsi con regolarità, evitare percorsi troppo assolati e, se possibile, organizzare il tragitto in anelli brevi vicino a fonti d’acqua. L’adattamento graduale al caldo è fondamentale per tollerare meglio gli sforzi prolungati.
In definitiva, non esiste una regola unica: anche in estate, la corsa può essere personalizzata in base a sensazioni, abitudini e obiettivi. A fare la differenza è la capacità di ascoltare il proprio corpo e scegliere il ritmo giusto al momento giusto.
Domande frequenti sulla corsa lenta o veloce
Meglio correre veloce o lento?
Dipende dagli obiettivi, dalla forma fisica e dalle condizioni esterne. La corsa veloce è indicata per migliorare fiato, velocità e capacità anaerobica, ma richiede una base di allenamento solida. La corsa lenta è più adatta ai principianti, a chi vuole dimagrire o migliorare la resistenza di base ed è ideale nei giorni di recupero.
A cosa serve la corsa lenta?
La corsa lenta allena l’apparato cardiovascolare in modo progressivo, aiuta a bruciare i grassi e migliora la resistenza senza affaticare eccessivamente muscoli e articolazioni. È particolarmente utile per chi inizia a correre, per chi vuole perdere peso o per chi si allena con costanza e cerca un’attività rigenerante.
Qual è il miglior modo per correre?
Il miglior modo per correre è quello che rispetta il proprio livello di allenamento e i segnali del corpo. Un buon compromesso prevede di alternare corsa lenta e corsa veloce, inserendo variazioni di ritmo solo quando si è pronti. Fondamentale anche curare la postura, scegliere scarpe adatte e non trascurare il riscaldamento.
Quante calorie si bruciano con la corsa lenta?
In media, si bruciano tra le 300 e le 500 calorie all’ora, a seconda del peso corporeo, della velocità e della durata. La corsa lenta, se mantenuta per almeno 30 minuti, è efficace per stimolare il metabolismo lipidico, ovvero il consumo dei grassi come fonte energetica.